Il 22 maggio, al via della 51esima edizione della leggendaria corsa ciclistica, c’erano anche Francesca Caruso e Michele Grieco, due nostri atleti che per l’occasione hanno indossato la casacca del Progetto “Obiettivo 3” ideato da Alex Zanardi.
Il progetto rivolto a sostenere i ragazzi con disabilità nella pratica sportiva, collabora con la nostra Società, dando l’opportunità ad alcuni dei nostri atleti di ottenere mezzi e risorse per praticare lo sport che amano.
Vi lasciamo al racconto di Michele dal quale traspare l’enorme passione verso questo sport.
Le ombre cominciano a prendere vita in questa fresca mattinata di maggio, l’aria trasporta nei nostri polmoni quel piccante sapore di sale e spiaggia che solo le località balneari sanno dare, a est una palla rossa fuoco, quasi un’enorme mongolfiera, si fa spazio tra goffe nubi bianche al pascolo in un cielo limpido e sereno. Ci siamo, sono le 5:30 del mattino e le grandi casse audio dell’impianto cominciano a far vibrare i coni intonando “Vincerò” cantata da Pavarotti, azzittendo gli oltre 9000 partecipanti che oggi si cimenteranno nella “Granfondo Nove Colli”.
La “Nove Colli” è la Regina delle granfondo, la più antica d’Italia, sulle salite che allenavano Pantani, “il Pirata”. Si corre sulle strade che scorrono tra Cesenatico, Forlì e San Marino, con pendenze spesso a doppia cifre, con un sole che rosola la pelle.
Ci siamo anche noi, i ragazzi di Obiettivo 3 che hanno voglia di mettersi in gioco, di sfidarsi e di fare da megafono al mondo Paralimpico. Obiettivo 3 è una realtà ideata da Alex Zanardi che ha lo scopo di avvicinare più persone possibili al mondo dello sport paralimpico, ha lo scopo di far sapere che le possibilità dopo una magagna nella vita non sono solo quelle di gettarsi sul divano e aspettare che la vita scorra, ha lo scopo di comunicare che si può prendere di petto questa sfida che a volte capita e viverla al meglio.Il countdown della partenza scorre e arriva ai meno dieci, oggi vestiremo la maglia obiettivo 3 ma Francesca ed io percorreremo il tracciato con il cuore tinto dei colori della Restart Sport Academy.
Tre due uno e si parte, scegliamo di fare il percorso che comprende 130 chilometri e 2000 metri di dislivello, la velocità del gruppo da subito è pazzesca, oltre i 45 km orari di media. Arriviamo alla prima salita che si supera con la grinta che solitamente si ha il primo giorno di vacanza, con quella voglia di spingere e di stare davanti. Scolliniamo e giù in discesa tra i rumori dei freni che gridano tentando di fermare le ruote e il vento forte che passa dove può tra bici, persone e ruote. Si prosegue su un saliscendi che spacca il fiato e le gambe cominciano a farci sentire che sarà dura. La palla rossa che poche ore fa stava sorgendo dal mare ora è grande nel cielo e ci accarezza con un morbido caldo abbraccio. Secondo colle, lo si fa costante perché la strada è ancora molta e non si può ancora pensare all’arrivo. Sul terzo colle la fatica comincia a farsi sentire, i punti in cui la salita si impenna fanno pensare a fermarsi, ma oggi abbiamo troppa voglia di esserci, abbiamo troppa voglia di spingere e anche il colle Ciola viene spianato sotto le ruote delle nostre biciclette.
Arriviamo ai piedi del colle più duro di giornata, il Barbotto, cinque chilometri di salita con l’ultimo a una media del 18%. Si sale, si sale e il sudore cola su occhiali, braccia, gambe. Il sole ormai ci cuoce tingendoci del rosso che ci ha mostrato la mattina. All’ultimo km le bici attorno a noi sembrano quasi ferme, ma c’è musica, ci sono persone a bordo strada che ci spronano a non mollare, c’è la voglia di gridare che ci siamo. Scolliniamo, presa bassa sul manubrio, e giù in discesa a tracciare curve con la miglior traiettoria possibile.
Ormai la fatica non si sente più, ci resta solo da raschiare il fondo del nostro barile di energie per arrivare alla fine e completare questa sfida. Corriamo fino all’arrivo, non ci importa del piazzamento, non ci importa dei numero sul cronometro, ci importa solo di esserci stati, di aver detto a 9000 persone che ci si può riprendere da un evento traumatico, si può reagire e si può arrivare ad ottenere enormi soddisfazioni.
Questa era la 9 colli del 22 maggio 2022 e sarà la prima di una grande sfida per noi ciclisti paralimpici, ci si vede alla prossima, evviva!
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